“Biodiversità” è una parola giovane: è stata portata sotto i riflettori solo nel 1986, a Washington, dall’entomologo Edward O. Wilson…ma da quel giorno è cresciuta in fretta, ha fatto carriera, e oggi, in ambito sociale e scientifico è una fra le parole “più in voga”. La vediamo citata su tutti i giornali, la sentiamo nominare a scuola, nei telegiornali, la ritroviamo su libri, riviste e brand. Eppure a volte ci sembra più un eco di qualcosa di sfuggente, non ben definito, un concetto scivoloso il cui significato rimane conosciuto solo a pochi, più che altro quelli che lo studiano.
Certo, anche senza grande confidenza con questo concetto, a forza di sentirlo dire, alcune cose fondamentali le abbiamo imparate:
– la biodiversità è qualcosa di importantissimo
– il pianeta sta perdendo biodiversità e la causa – a questo ormai siamo abituati- siamo noi
– la perdita di biodiversità sta causando, e causerà, enormi problemi al nostro pianeta e di conseguenza alla nostra vita.
Lo sappiamo, lo ripetiamo, ne siamo convinti, ma forse purtroppo, nessuno ci ha mai spiegato perché.
Cosa sappiamo davvero della biodiversità, cosa ha a che fare con la nostra vita e perché la sua presenza ma ancor più la sua potenziale assenza è così importante? Perché l’idea di perderla dovrebbe preoccuparci?
Cos’è la biodiversità?
Alberi, animali, fiori, insetti, virus, batteri, geni, ogni organismo, ogni insieme di organismi che collaborano, ogni diverso gene che contribuisce a creare organismi tanto differenti fra di loro è biodiversità. Sembra un concetto difficile, ma in realtà non c’è nulla di più facile: noi, e qualsiasi altro essere vivente sul pianeta, SIAMO biodiversità. La biodiversità è la vita, nell’incredibile varietà delle sue forme.
Cos’ha a che fare quindi la biodiversità con la nostra vita? Tutto!
A partire dall’aria che respiriamo, garantita dalle piante che la nutrono di ossigeno alle fibre tessili, al legno per i mobili che arredano la tua casa, all’energia che ne deriva. Ma non solo: profumi, carta, cere, gomme, derivano tutti dalle piante; per non parlare di quelli che arrivano dagli animali come lana, seta, cuoio, pelli. Il turismo che popola queste valli e queste montagne, e che garantisce una buona parte dell’economia del nostro territorio.
La stiamo perdendo? …vi do qualche esempio…nella sola Europa sono a rischio di estinzione: il 42% dei mammiferi autoctoni, il 15% degli uccelli, il 45% delle farfalle, il 30% degli anfibi, il 45% dei rettili, il 52% dei pesci di acqua dolce….vale a dire quasi la metà di tutte le specie animali sono a rischio di estinzione!
Se non sappiamo di cosa stiamo parlando non possiamo contribuire con le nostre scelte e il nostro stile di vita alla battaglia per preservare la biodiversità.
Con questo progetto, insieme ai ragazzi del Centro di Formazione Professionale Enaip Alberghiero e Ristorazione siamo andati alla ricerca della “biodiversità perduta”: indagando, chiedendo, osservando e documentando per fare insieme a voi qualche riflessione sulla biodiversità in Val di Sole. Cos’è, che ruolo ha nella nostra vita, che ruolo abbiamo noi per lei, e come fare a proteggere questo patrimonio speciale che garantisce a noi, alle nostre famiglie, al nostro paese, territorio, nazione, pianeta una vita di benessere e bellezza….o meglio, una vita!
Anna Sustersic – Commissione Tutela Ambiente Montano SAT
[estratto dal libretto informativo sulla Biodiversità creato dagli studenti del Centro di Formazione Professionale Enaip Alberghiero e Ristorazione di Ossana con l’aiuto di esperti della comunicazione e del fotoreportage. Stampa prevista per dicembre 2017 grazie al progetto finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento – Assessorato Infrastrutture e ambiente e al contributo della Rete di Riserve Alto Noce]