Non è facile mantenere un corretto equilibrio fra sviluppo economico e tutela della biodiversità, ma sempre più ci è richiesto di pensare a nuove strategie per preservare il nostro patrimonio naturale e culturale, dal quale dipendiamo sia dal punto di vista produttivo che del nostro benessere psicofisico. In Val di Sole abbiamo scoperto che qualcuno ha già cominciato a pensare in maniera differente in campo agricolo, turistico e sportivo.
Qualcuno si impegna nel preservare le antiche sementi, custodi della tradizione alimentare e della storia vegetale di questo territorio.
Intervista a cura dei ragazzi delle classi prime dell’Istituto alberghiero di Ossana a Patrizia Pedergnana, orticoltrice e custode delle sementi Pimpinella
Cosa significa custodire le sementi antiche?
Custodire sementi antiche vuol dire diffondere la coltivazione di antichi semi per recuperare e valorizzare tradizioni e valori culturali legati agli antichi semi autoctoni, in via di estinzione.
Quali varietà stai custodendo?
Al momento sono custode del “Diavoletto viola di Croviana” e il “mais rosso della Val di Sole “.
Perché lo fai?
Lo faccio principalmente per riuscire a riportare in tavola i vecchi sapori di una volta, per mantenere questi sementi che, adattandosi nel tempo alle diverse situazioni climatiche e al suolo, sono una vera ricchezza. La loro conservazione e necessaria per mantenere e promuovere l’unicità colturale e culturale del nostro Trentino, rispettando sempre l´ambiente. Con la moderna agricoltura, a causa dell’uso massiccio di poche varietà standard di sementi, sta diminuendo la biodiversità alimentare.
Che rapporto c’è tra il tuo lavoro e la biodiversità?
Il mio lavoro è a contatto tutti i giorni con la biodiversità e l’ecosistema ambientale, per questo il mio impegno e portare in tavola prodotti genuini e salubri senza residui chimici, senza sfruttare il terreno ma bensì rispettarlo continuando la ricerca di sementi antiche per poter riportarle laddove non sono più presenti.
[estratto dal libretto informativo sulla Biodiversità creato dagli studenti del Centro di Formazione Professionale Enaip Alberghiero e Ristorazione di Ossana con l’aiuto di esperti della comunicazione e del fotoreportage. Stampa prevista per dicembre 2017 grazie al progetto finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento – Assessorato Infrastrutture e ambiente e al contributo della Rete di Riserve Alto Noce]